23 Settembre 2024

Se la sigla della prima stagione rimaneva invariata, in questa seconda vediamo come il dorato arazzo che scorre ora tenda a cambiare puntata dopo puntata, oltre a presentare le storiche gesta dei Targaryen. Infatti, si possono notare rappresentazioni degli eventi accaduti nelle puntate precedenti, come l’impiccagione degli ammazzatopi o il corpicino del piccolo principe che si tinge di sangue.

BLACKWOOD E BRACKEN

L’iniziale sequenza della terza puntata ci regala soltanto un piccolo assaggio degli avvenimenti presenti nella trasposizione letteraria. Infatti, in apertura dell’episodio viene mostrata la discussione tra i giovani Blackwood e Bracken, nemici di lunga data nelle Terre dei Fiumi, i cui confini sono stati spostati a causa della guerra, con i primi schierati per i Neri e i secondi per i Verdi e a cui segue una battaglia violentissima. Nei libri questo è il primo vero scontro su campo tra eserciti nemici durante la guerra, conclusasi con la vittoria Blackwood.

Siamo arrivati a un punto in cui nulla ha importanza. Quando il desiderio di uccidere e di bruciare ha la meglio e la ragione svanisce…

Rhaenys Targaryen, House of the dragon 2×03, 5:33

A Roccia del Drago, i gemelli Arrick e Errick vengono sepolti insieme mentre Rhaenys si dice sicura alla regina che non sia stato Otto a inviare il cavaliere, ma che sia il frutto degli istinti più giovani della fazione verde. Rhaenys si dimostra sempre la più saggia nei suoi ragionamenti, suggerendo un tentativo di dialogo con Alicent da parte di Rhaenyra. La regina madre, infatti, in quanto donna e isolata senza l’appoggio di nessuno nella fazione dei Verdi potrebbe dimostrarsi la più disponibile per un confronto. Tra l’altro, come avviene per la prima e ora per la seconda stagione, la costruzione del personaggio di Rhaenys è una delle più riuscite sin da subito, leale e buona consigliera, grazie anche all’interpretazione di Eve Best.

Nel frattempo, ad Approdo del Re il Concilio Verde si riunisce con Ser Criston Cole come nuovo Primo Cavaliere. Nonostante il loro ormai intimo rapporto, Cole e Alicent appaiono vicini fisicamente ma distanti nei loro ideali riguardo le decisioni di guerra. Inoltre, l’assenza di Otto Hightower sollevato dal suo ruolo, getta il Concilio in uno stato disordinato e confuso, senza una vera presa di posizione.

TRE UOVA DI DRAGO?

Nel secondo episodio, Lady Mysaria aveva salvato la vita alla regina nera comunicando l’arrivo di Arrick, ora aspettandosi una ricompensa: un posto alla corte di Rhaenyra, sfruttando le sue conoscenze per vendicarsi contro gli Hightower. Inoltre, la regina nera allontana Rhaena dall’isola insieme ai suoi due figli minori per proteggerli. Porta con sé due piccoli draghi e delle uova attentamente custodite, i cui colori, rispettivamente nero, giallo e verde ci riportano all’universo Game of Thrones. Possibile che la principessa custodisca i futuri draghi di Daenerys che vedranno la luce circa due secoli dopo?

Il Concilio Nero si riunisce e i partecipanti ribadiscono le azioni migliori da intraprendere, gettando però confusione e non prestando troppa attenzione al pensiero della regina. Come era accaduto per l’episodio due, anche questa volta gli incontri di entrambe le fazioni appaiono slegati senza un’unanime condivisione di strategie. Continua la presentazione di nuovi personaggi introdotti nell’episodio precedente come Ulf Bianco, il quale sostiene di essere fratellastro di Daemon e Re Viserys. Inoltre, breve ritorno sulle scene per Milly Alcock, protagonista di una visione al castello di Harrenhal.

Grazie alle conoscenze della Larva Bianca, Rhaenyra entra nella capitale e vestita da septa si dirige al tempio, in cui cerca di convincere quella che un tempo fu la sua più cara amica a non continuare questa guerra. Alicent ribadisce la legittimità al trono di Aegon per volere di Viserys, ma quelle ultime parole del Re non furono nient’altro che uno sbaglio, riferendosi in realtà alla leggenda del principe che fu promesso. Alicent sconvolta dalla verità appena palesata, non vacilla e ribadisce la legittimità di suo figlio.

Ma la guerra?

Se i fatti narrati nella prima stagione risultavano cronologicamente più rapidi e dinamici, queste nuove puntate sembrano andare a rilento. L’episodio risulta interessante ma in alcuni tratti si percepisce la noia di una guerra che sembra non arrivare mai. Qualche azione minore, come il volo di Baela su Moondancer e l’adrenalina dell’esercito verde nel nascondersi nel bosco, ma nulla di più. Tutto sembra preparatorio, forse fin troppo. Dal quarto episodio dovremmo finalmente assistere all’inizio della danza dei draghi. Interessante la caratterizzazione di tutti i giovani personaggi conosciuti nella prima stagione e affermati nella seconda, come Aegon, che sta costruendo una sua personalità complessa, furioso e divertente, ora più convinto e deciso nel suo ruolo ma inesperto Re, mostrando diffidenza dai suoi stessi parenti e consiglieri.