Correva l’anno 2000 quando Aldo, Giovanni e Giacomo mettevano in scena il loro terzo lungometraggio, Chiedimi se sono felice, diretto dal trio stesso con la collaborazione alla regia di Massimo Venier. Presenti nel cast anche importanti figure femminili come Paola Cortellesi, Marina Massironi e Silvana Fallisi. Il trio porta in scena tutta la loro amicizia, che si riflette nella scrittura del film.
TRAMA
Tre amici con il sogno di fare gli attori decidono di mettere in scena lo spettacolo teatrale Cyrano de Bergerac. Giovanni, inviato da Aldo a “scarricare” la sua fidanzata Silvana, sbaglia appartamento e fa la conoscenza dell’hostess Marina, un incontro che da quel momento cambierà le dinamiche del trio. Infatti, tra chiacchierate e cene di gruppo, i due finiscono per innamorarsi.
La voce fuori campo di Aldo accompagna lo spettatore per tutta la durata del film, spiegando le vicende sullo schermo e instaurando un vero e proprio rapporto con chi guarda, sin dalla prima inquadratura del film grazie a un primo sguardo in macchina. La pellicola è ambientata nel 2000, ma quasi tutta la sua durata è dedicata a flashback degli eventi accaduti tre anni prima. All’inizio della storia, infatti, vediamo come Giacomo si reca da Giovanni per comunicargli che Aldo è in fin di vita, ma viene mandato via appena Giovanni lo vede. Successivamente, scopriamo che ad accompagnarli in Sicilia per recarsi dal loro amico è presente anche Marina, facendo intuire già a inizio pellicola che la causa del loro litigio sia proprio lei.
REGIA E COLONNA SONORA
Uno dei punti di forza della pellicola è la colonna sonora, completamente affidata a Samuele Bersani con il suo album L’oroscopo speciale, i cui brani accompagnano le sequenze più delicate e sensibili del film. Il cantautore scrive ed esegue brani poetici, teneri e spesso ermetici che sposano perfettamente con l’atmosfera che si crea durante la visione. Il lavoro magistrale che ne è uscito rappresenta una delle opere più fortunate del trio, con un perfetto bilanciamento tra scene comiche e sensibili, e con battute e citazioni ormai entrate nell’immaginario collettivo. Non è facile, infatti, far ridere e riflettere allo stesso momento con una delicatissima malinconia che può riflettersi nella vita di oguno di noi. Per questo motivo, lo spettatore tende a immedesimarsi e fare sua la storia mostrata con grande naturalezza. Altri punti di forza sono rappresentati da una regia con un montaggio eccellente e dalle ottime prove attoriali di tutti i componenti del cast. La visione del film è molto piacevole, anche grazie ai dialoghi del trio che risultano estremamente autentici, ben scritti e tipici di tre amici che si confidano nella loro quotidianità.
Avete presente la teoria del piano inclinato? No? Ve la spiego. Se mettete una pallina su un piano inclinato, la pallina comincia a scendere, e per quanto impercettibile sia l’inclinazione, inizia a correre e correre sempre più veloce. Fermarla, è impossibile. Ma per fortuna gli uomini non sono palline: basta un gesto, un’occhiata, una frase qualsiasi a fermare il corso delle cose.
Nel presente, Giacomo e Giovanni arrivano in Sicilia, dove Aldo ha architettato un piano per costringere i due amici a riappacificarsi, portando in scena lo spettacolo del Cyrano sul momento. Aldo, felice dell’esito dell’opera, saluta il suo pubblico, sia quello in sala che quello dall’altra parte dello schermo attraverso gli ultimi sguardi diretti alla macchina. L’opera risulta una delle migliori pellicole italiane, come confermato anche dagli incassi nelle sale.
La forte amicizia del trio si conferma l’elemento più importante, con la caratterizzazione dei loro personaggi che diventa il punto chiave per l’ottima riuscita del film.