“Che bella giornata” è un film cult che ha visto la brillante interpretazione di Checco Zalone.In questo articolo faremo un viaggio dietro le quinte di questa pellicola indimenticabile, grazie alle rivelazioni esclusive di Brando Mehdi, l’attore che interpreta Soufien. Scopriremo curiosità e aneddoti che vi faranno amare ancora di più questo film.
Prima curiosità
Attraverso il nostro profilo Instagram, Brando ci ha rilevato alcune curiosità davvero incredibili…
Nella famosa scena dove si mangiano le cozze…non stavamo in realtà mangiando dei molluschi, ma delle pesche sciroppate. La scena doveva essere relativa ad un pranzo in origine. È diventata una cena perché Rocco continuava a dire“ecco il pollo dell’anno” invece di “ecco il polpo dell’anno”! A forza di ripetere era sceso il buio e hanno quindi riambientato tutto facendola diventare una cena.
Io non sono arabo e non parlo arabo. Quando la mia agenzia mi chiamo per dirmi di andare a fare il provino per Che Bella Giornata, mi disse che cercavano esclusivamente attori arabi che parlassero l’italiano con l’accento tipico di chi lo ha imparato vivendo in Italia. Sembrava che non avessi chance di essere preso. Sapere cosa ho fatto? Sono andato a stalkerizzare per una settimana un noto kebabbaro su Viale Eritrea, a Roma. L’ho fatto per comprendere il suo accento. I primi due giorni non ha fatto caso alla mia presenza costante. Il terzo giorno è venuto da me chiedendomi perché lo perseguitavo tutto il giorno mangiando kebab a pranzo e cena tutti i giorni e se ero un sicario inviato da qualcuno per lui. Tranquillizzato sul fatto che non volevo ucciderlo, ha ben accettato di aiutarmi nella mia ricerca della pronuncia araba…morale della storia: ho avuto il ruolo.
Una delle battute che ha fatto la storia del film è “Il bagno è libero”. Brando ci racconta un curioso retroscena legato a questa scena: l’ansia e la paura provate subito dopo averla girata, temendo di non aver reso giustizia al momento comico. E poi, l’incontro con Checco Zalone, il suo “incoraggiamento”…
Arrivai, mi presero di corsa appena uscito dal camerino, mi lanciarono in posizione e io rimasi di ghiaccio. Ero alla mia prima esperienza con un set gigantesco (avevo già due film sul curriculum ma con produzioni più piccole), e in quel momento avevo gli occhi di tutti addosso. Gennaro Nunziante (il regista) e tutto il cast tecnico mi guardavano attentamente e aspettavano la mia battuta, una delle più famose del film. La buttai lì, dopo averla provata solo mentre mi vestivo in camerino. Nunziante diede lo stop e tutti iniziarono a muoversi per girare altre scene. Ero arrabbiatissimo. Un solo “Ciak”? Assurdo! Ma non esiste! Ma davvero gli ho fatto così tanto schifo che non voleva darmi neanche un’altra possibilità? Il mio runner mi riaccompagnò in camerino per prepararmi per l’altra scena. Entrai e lanciai tutto. Ero furioso. Sentii bussarealla mia porta. Chiesi con fare nervoso chi fosse che bussava e poi la porta si aprì. Era Checco Zalone sorridente. “Mo’! Ma sei stato bravissimo! Complimenti! Piacere, Luca!” Un po’ scombussolato gli risposi che il regista mi aveva fatto fare solo un ciak e che quindi gli avevo sicuramente fatto schifo, ma lui era lì a scuotere la testa. “Sei un tremone se pensi questo! Gennaro mi ha detto che sei stato così convincente, così bravo con quella battuta, che voleva solo quel ciak. Forza, preparati che ho l’impressione che questo film sarà bellissimo!” Andò via.“ Che Bella Giornata” incassò 43.475.840, battendo gli incassi di Titanic…
Per concludere il suo racconto, Brando Mehdi ci manda anche un prezioso messaggio motivazionale. Condivide la sua esperienza e ci esorta a credere sempre nei nostri sogni, sottolineando l’importanza della determinazione e della passione nel raggiungere i propri obiettivi.
(Nel video in cui racconta di persona queste curiosità)
Conclusione
“Che bella giornata” non è solo un film comico, ma un’opera che ha saputo regalare al pubblico momenti di gioia e risate indimenticabili. Grazie a queste curiosità di Brando, possiamo apprezzare ancora di più il lavoro e l’impegno che stanno dietro a ogni scena.
Matteo De Matteis 
