22 Dicembre 2024

Nato a L’Avana, il 3 Marzo 1933, come Tomás Quintín Rodríguez, Tomas Milian è diventato un’icona del cinema italiano grazie a una carriera che ha attraversato generi e decenni.

Dagli esordi a Hollywood al successo Italiano

Milian iniziò la sua carriera negli Stati Uniti, studiando alla prestigiosa Actors Studio di New York, dove si formò sotto la guida di Lee Strasberg. Nonostante il suo talento, la sua carriera a Hollywood non decollò come sperato. Fu il destino a portarlo in Italia alla fine degli anni ’50, dove trovò un terreno fertile per il suo stile unico e la sua versatilità.

Tomas Milian nel film “Delitto al ristorante cinese”

L’eclettismo nei generi

La filmografia di Milian è tanto vasta quanto eclettica. Negli anni ’60, iniziò con ruoli in film d’autore, lavorando con registi come Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni. Tuttavia, fu negli anni ’70 che il suo nome divenne sinonimo di cinema popolare. Con la nascita del genere spaghetti western, Milian divenne uno dei volti più riconoscibili, interpretando personaggi iconici in film come “Faccia a faccia” e “Il bianco, il giallo, il nero”.

Er Monnezza e Nico Giraldi: Icone di Roma

Negli anni ’70 e ’80, Milian divenne una vera e propria leggenda del cinema italiano grazie ai suoi ruoli nella serie di film poliziotteschi. Interpretò il personaggio di Nico Giraldi, un ispettore di polizia ribelle e dai modi spicci, e Sergio Marazzi, detto “Er Monnezza”, un ladruncolo romano dal cuore d’oro. Questi personaggi, caratterizzati da un linguaggio colorito e una grande umanità, resero Milian un beniamino del pubblico, grazie anche al doppiaggio del grande Ferruccio Amendola.

Il ritorno alle radici

Negli ultimi anni della sua carriera, Milian ritornò negli Stati Uniti, continuando a lavorare in film e serie TV. La sua presenza sullo schermo rimase magnetica fino alla fine.

Milian si è spento nel 2017, lasciando un’eredità cinematografica che continua a essere celebrata e riscoperta da nuove generazioni di appassionati.